UNA POLITICA CHE SCRIVE IL FUTURO
In questi giorni riflettevo sulla deriva (o sugli effetti) della politica moderna e sul comportamento sociologico dei partiti: è lampante che ciascun partito abbia perso la propria identità, soprattutto la sinistra.
Oramai nessuno sa cosa vuol dire sinistra o destra, e a volte mi tornano in mente le storie su Cavour, le prime distinzioni e il bicameralismo in parlamento.
Ma che fine hanno fatto? Davvero ora non si può parlare di una destra e una sinistra?
Io credo di no. Nonostante io sia fortemente ancorato per la difesa dei diritti civili, la sinistra non può centralizzarsi solo su questa tematica.
A mio modo di vedere gli ideali di sinistra si sono estinti a causa del passato. Un partito o un movimento che si rispetti credo che abbia bisogno di imparare dal passato formulando un futuro migliore, scrivendo ciò che ancora non è stato scritto. La politica non può e non deve ancorarsi al passato, ma deve conservare quegli ideali per progredire e conformare nuovi ideali e idee per il futuro.
Ad esempio, nessun gruppo politico di sinistra parla di Reddito Universale, hanno abbandonato l’idea del salario minimo che è una proposta giusta e sacrosanta, ma come strutturata non tiene conto del fatto che l’Italia non è composta solo da grandi imprenditori ma anche da PMI (Piccole Medie Imprese), le quali alcune di esse hanno una pressione fiscale da parte dello stato talmente elevata che non possono permettersi di aumentare gli stipendi se il costo di un singolo dipendente è elevato, per questo l’applicazione del salario minimo con l’attuale pressione fiscale aumenterebbe il tasso di discossupazione ed il lavoro nero, causando la chiusura di diverse PMI, mentre i grandi imprenditori e mutlinazionali potranno marciare su tale situazione, continuando a sfruttare i lavoratori e ad arricchirsi.
Nessun gruppo di sinistra sostiene la libera circolazione delle informazioni, la difesa dei dati personali, in quanto, come ribadito in diversi miei articoli, i dati personali di ciascuno hanno superato di gran lunga il prezzo del petrolio.
Nessuno parla con contezza di energia rinnovabile giusta, perché malamente pensano che l’elettrico risolverà ogni problema di inquinamento.
Nessuno parla di comunità energetiche, in modo da portare avanti dei piccoli progetti che possono cambiare l’economia e l’ambiente.
Insomma si parla solo per SPOT, credendo che le nuove generazioni continuino a sceglierli, ma i dati parlano chiaro, l’astensionismo tra i più giovani è elevato. Perché un giovane deve andare a votare?
L’astensionismo aumenterà con il passare degli anni, per questa ragione le strade che la politica dovrà scegliere saranno due:
O una dittatura, o la modernizzazione della politica che stia al passo con i tempi e che dia respiro ad una democrazia ormai sotterrata da vecchi politicanti che credono di continuare a ricevere il voto all’infinito per dei favori fatti, ma cari vecchi politicanti, vi state accorgendo che anche lo scambio di favori sta venendo meno?
“Il nostro governo, in Italia, ha mostrato un programma serio e fattibile, o naviga sperando in Dio?” – Dario Fo
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