Non comprare la tua felicità. Rubala!
Comprendo perfettamente che per molti imparare la storia può far schifo, per tante ragioni, ma in particolar modo perché ce l’hanno fatta pesare durante il periodo scolastico, senza farcela vivere e comprendere che la storia siamo noi.
Ogni citazione che noi utilizziamo nelle frasi più in voga che ci possono rappresentare nella maggior parte dei casi, ci sarà sempre qualcuno che l’avrà già utilizzata per primo.
Molte frasi parlano di felicità, dello stare bene, frasi che ora sono di moda, in particolar modo sui social. Oggi anch’io mi omologo citando uno slogan: “Non comprare la tua felicità. Rubala!”.
Questa frase venne largamente utilizzata nei moti del 68, con le manifestazioni di piazza, con le mobilitazioni e le rivolte.
Il 68 è stato un anno che ha segnato gran parte dell’occidente, nella lotta per i diritti e la libertà, con ragazze e ragazzi che si mobilitarono contro ogni tipo di oppressione. Quando ora sento la gente dire frasi del tipo “i giovani di oggi hanno perso i valori di un tempo”, cerco sempre di prendere un maloox. Ma poi mi chiedo: quali sono questi valori? E se esistono chi è che gli deve insegnare? Forse sono anacronistici?
In un mondo che cambia così velocemente e l’informazione è a portata di mano rispetto agli anni vissuti dalle vecchie generazioni, è chiaro che si sentono molte più notizie brutte rispetto a quelle che si sentivano durante gli anni 80 ad esempio. Ma non credo che ragazze e ragazzi siano molto diversi da chi eravate voi o forse noi. Viviamo in un mondo che sta cambiando così velocemente motivo per cui le istituzioni non riescono a stare al passo con i tempi, in particolar modo in Italia.
Quindi perché continuare a puntare il dito sulle nuove generazioni senza farci prima di tutto noi delle domande del tipo: Che mondo stiamo lasciando a queste generazioni?
Fateci caso, l’informazione di oggi principalmente i TG, continuano a strumentalizzare la voce dei giovani, facendoli passare per una generazione ignorante, quando io vedo tante ragazze e ragazzi che si fanno in quattro per studiare e dare il massimo per poi ritrovarsi post-laurea a continuare a fare ulteriori sacrifici per un posto di lavoro, in barba all’art.1 della costituzione.
Forse sono proprio le vecchie generazioni che non hanno lasciato un futuro migliore alle nuove generazioni.
Questo breve articolo lo dedico a tutte le ragazze e i ragazzi che si spaccano il culo nonostante le parole di tutte e tutti che hanno qualcosa da dire e da ridire. Il mio invito è sempre quello di non mollare mai, qualsiasi cosa voi facciate, abbiate la voglia e la passione facendo quello che desiderate di più, lottate per la vostra felicità. In un mondo diviso da un élite di vecchie generazioni, è ora di smettere di comprare la felicità, rubatela!
PS: I direttori dei TG iniziassero a fare i direttori, piuttosto che buttare merda e patteggiare unicamente per Israele come la Mediaset.
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